mercoledì 23 aprile 2014

David e i suoi posti

Oggi ancora una volta parto alle quattro del mattino perchè con David abbiamo in progetto una discesa e la giornata promette bene....
David è un amico di Certosa con cui tante volte abbiamo sciato assieme, ha solo sedici anni e delle volte mi devo ricordare questa cosa perchè per il resto esprime una umiltà e una esperienza da uomo vissuto... Insomma un piccolo uomo per cui ho grande rispetto e suo fratello Roland è uguale...due belle persone che delle volte la frequentazione montana ti concede due persone che sicuramente non "scherzano" con la neve, ma fanno sul serio.
Purtroppo Peter non può venire con noi e così partiamo... L'idea è di percorrere "il canale della Vita" che aveva sceso David a inizio stagione e continuare...corda ramponi picozze e attrezzatura varia con noi.
Con calma risaliamo il canale ma alla fine una brutta sorpresa una gonfia invisibile che ci fa sprofondare per un metro fino alla pancia....bruttissima situazione mentre il caldo aumenta...senza stare a pensare troppo e senza pensare ad alternative scendiamo contenti...
Alla prossima











martedì 22 aprile 2014

12 h

Domenica 13 aprile sveglia ore 3.00, siamo al rifugio Milano a Solda io e Matteo... ritorniamo dopo un anno a tentare la Minnigerode o diretta sud dell'Ortles...
L'anno scorso era andata male, colti da un temporale abbiamo dormito 2h all'intermedia della funivia di Solda per poi tornare con le pive nel sacco alla base...quella volta volevamo fare il tentativo in giornata, carichi dalle due precedenti discese che erano andate bene alla prima..e poi tanto per non farsi mancare nulla carichi come muli...
il mulo una anno fa
Ritorniamo al presente..
Si parte alle quattro per affrontare un gran sviluppo che ci fa attraversare un enorme ghiacciaio come in un deserto bianco, sotto l'occhio attento del Gran Zebrù, Piccolo Zebrù e Ortles, con il sorriso della Intergrat a destra.
Nel buio bianco una stella cadente... e poi alle prime luci lo stagliarsi di un'aquila....
Su e giù per questo bianco che non finisce mai mentre ti guardi in giro e i seracchi ti fanno ciao..
Ieri avevo guardato il meteo e dava vento da nord, forte. Ragionando con Matteo, si pensava di essere al sicuro essendo noi a sud protetti dai giganti e problemi non dovevano essercene in quanto neve nuova da portare in giro 0.
E inece no il vento come le donne fa quello che vuole...
Arriviamo alla crepacciata terminale mentre sulle creste si vedono pennacchi di neve alzarsi nell'azzurro come mantelli bianco trasparenti..
Cerchiamo un passaggio sicuro a tentoni fino ad arrivare su una lingua di neve profonda, con difficoltà avanziamo ma non ci convince e decidiamo di spostarci mentre in alto il vento fa l'arrabbiato..ci spostiamo di una trentina di metri attraversiamo la crepaccia e sento Matteo che impreca...alzo lo sguardo e vedo una nube bianca che scende e ci punta....veloce...e penso...niente...la guardo freddo impotente con aria quasi di sfida pensando a niente immobile...penso a spostarmi ma sò che è inutile...la scarica ci schiva di un trenta metri e passa esattamente dove eravamo cinque minuti prima...istinto e culo fanno una bella combinazione a volte....
Non diciamo nulla....avanti.. e tac mi si apre il rampone... ci guardiamo e usciamo dal sogno... ci guardiamo e valutiamo la situazione freddamente... pendio duro sopra i 50° neve nuova portata dentro che non grappa...canale...trappola per topi...via alla svelta con rammarico... e con una bella sciata arriviamo al rifugio alle 8.00..  Colazione e che si fà...andiamo a sciare...Incontriamo Max Faletti con una cliente..direzione Cevedale...due risate e via... sciamo fino  a Solda tra vento freddo e quando protetti tra il caldo del sole fino alle 3.00. Don't stop skiing...
Per la seconda volta ci respinge l'Ortles e la sua sud...magnifica montagna Himalayana... voglio accarezzarti con le mie lame bella signora quando me lo permetterai.. a presto
e arriva la bufera

mantelli trasparenti

shhhhh...ti guardano

namaste

vento e divertimento

slash

calma

e gesso

la neve che non c'era

saluti da Solda


venerdì 11 aprile 2014

Gran Zebrù discesa sud con canali est

Ieri con Ema Matteo e Dani abbiamo affrontato questa salita e  discesa di 2000 metri, di cui un 800 con le pelli e il resto con sci in spalla.
L'obiettivo poteva essere un' altro ma le previsioni meteo di ieri non sono state proprio esatte in quanto da dati meteo alto adige c'erano raffiche a 80 Km/h e un freddo polare e tanto per non farsi mancare nulla nubi e nebbia, il meteo dava buono.
Mi sarei aspettato condizioni migliori della neve anche in alto invece un po' su tutti i versanti gran duro leggermente verglassato.
Erano anni che volevo affrontare questa salita ma il dislivello mi aveva sempre bloccato, e la vista da Solda della discesa incute un certo timore, poi gli innumerevoli incidenti sui canali a est di fianco alla nord mi avevano sempre fatto pensare che sarebbe stata una salita un po' rischiosa per la mia lentezza di ascensione causata da attrezzatura pesante e dal fisico che è quello che è...
Il Gran Zebrù mi era rimasto in mente fin da bambino, quando andai per la prima volta in montagna con mio papà e andammo a fare il Cevedale. Quella volta al Casati incontrammo le cordate che andavano su questa montagna dall'aspetto Himalayano e da allora nel mia immaginario pensavo con invidia che chi saliva il Gran Zebrù fosse un vero alpinista...di quelli seri..
Così alle cinque partiamo da Solda nel buio, e avanziamo lentamente cercando di dosare fin da subito le energie.
Il problema di una lunga salita è che non devi pensare alle ore di fatica che ti aspettano, devi stare calmo e non farti prendere dall'ansia di correre...calmo.
Se cominci a pensare all'arrivo sei finito, la tua testa cede.
Almeno così è per me.
Dopo circa 800 metri di salita con le pelli ariviamo a sx della nord togliamo gli sci e si comincia a piedi prima in un canale che fiancheggia la nord a est e poi in un secondo che porta sul plateau finale...
Qui cominciano le prime raffiche di vento e un freddo cane...Il timore è che il vento ci faccia cadere e scivolare per cui procediamo con calma e attenzione...Arrivati fuori dal primo canale guardo l'altimetro e ci mancano ancora 1000 metri. Fino a quà non c'è anima viva.
La neve è dura non c'è neve fresca come in valle tutto pulito dal vento con qualche accumulo qua e là...
Dopo cinque ore e mezza arriviamo alla croce, con una cinquantina di persone che sono uscite dal famoso "collo di bottiglia" a piedi, arriviamo tra nubi e raffiche di vento fortissime..
Mettiamo gli sci e via...scappiamo ma la nebbia è fitta e fino al collo di bottiglia andiamo il più veloci possibile sciando tra accumuli e neve verglassata..
Al collo di bottiglia viriamo a est per prendere i canali e scopriamo che sono diventati tutti un accumulo con neve dura sotto.. Sono molto nervoso i ricordi dell' Holzer mi frullano in testa e sono un po' brusco con i miei compagni....
Massima attenzione perchè se parti lì ti aspettano salti di 200m
Con circospezione uno alla volta saltiamo tra una piazza di neve dura e l'altra attraversando queste bombe...e giù e giu fino alla parte finale dove ci prende un po' di sole...
Allo Skialm si mangia e si beve con Elvio un signore di Solda molto smpatico che è sceso con noi...Grande Elvio..
Una bella gita tra amici, sono felice per l'allenamento che scopro buono e per la bellezza della montagna. Una montagna aspra vera impietosa a cui si deve dare un gran rispetto e che non permette errori di valutazione.... forse oggi come pensavo da bambino umilmente  sono diventato un modestissimo alpinista grazie al Gran Zebrù e ai miei amici di gita.

Daniele avanza nelle prime luci

alba

il prima canale a est

Matteo si avvicina al primo canale


che fatica e freddo

verso la fne del primo canale

verso il plateau a sud

arriva il vento forte

Daniele non batte ciglio

un timido raggio di sole

cima del Gran Zebrù alle 10 e 30

candele

tra gli accumuli



candele 2

candele 3

Matteo e Ema tra i seracchi


ghiaccio neve rocciao Matteo e Ema


Il Zebrù

lunedì 7 aprile 2014

canale Vallencant "Nord del Cristallo

Da una vita avevo in testa questo itinerario che portava nel suo curriculm di discese anche il buon Michele Fait.
Poi l'attrazione era sicuramente grande essendo Patrick Vallencant uno degli sciatori che apprezzo di più come stile e attitudine.
Sveglia ore due e partenza con Matteo Ema Casar e Daniele.
Arriviamo alle cinque e ci concediamo un pisolo in macchina....oh cazzo sono le sei e un quarto via!...che punk con risveglio shock..
Un caldo, penso di aver sudato 3 litri d'acqua...tutto bene fino all'attacco e poi finito , sti 1500 metri non finivano mai.
E quel maledetto, simpaticamente, dell'Ema tranquillo a battere traccia davanti imperterrito, cazzo mangi petardi?
Insomma un gran durone gessato scalinato con una scia di trecento metri di gente che scende di traverso....scusa se devi fare un canale sciiii o scendi di trverso...per andare al bar e dire ho sceso il vallencant senza aver fatto una curva è meglio che ti spari un colpo in testa...comunque dettagli di un mondo che non ha rispetto di nulla neanche di Vallencant...
Arriviamo fuori e sono stanco di bestia e in cima il freddo è pungente, mi tira su il morale trovare il Gazza  un amico snowboarder che è pronto alla discesa. E' qui per la gara di freeride svolta il giorno prima dove si è classificato terzo.
Due chiacchere e via parte con altri tre snowboarder derapando non poco dato il durone.
Io e gli altri ci confrontiamo siamo in dubbio sulla discesa che ha delle pendenze alte e a occhio mi sembra in due punti sopra i 55 gradi...
La difficoltà sicuramente è data dallo scivolo di questi che scendono di traverso che ha un 30 cm di spessore ai bordi e ti tocca stare li dentro perchè fuori è pieno di sestugi e scalini.
Cazzo facciamo o non facciamo gli altri vanno a fare la cima e io voglio rimanere per vedere altri quattro che sono arrivati con l'impianto e poi per la cresta e hanno gli sci.
Uno di questi quando siamo usciti dal canale ci dice che questo non è un canale di salita ma di discesa, diciamo che per fortuna io non l'ho sentito così abbiamo evitato una rissa...
Comunque partono anche questi tutti di traverso nello scivolo...e gli altri a fare la cima...uno accenna una curva sull' ingresso e deve ringraziare il Signore Dio perchè le punte gli si sono bloccate e a momenti cappotta....Dio gli vuole bene...po in retro con tutte le difficoltà rientra nei ranghi e si inserisce nello scivolo...
Li guardo scendere e vedo uno che d'un tratto sparisce veloce e gli altri gridano... cazzo ho pensato questo è caduto ed è morto...sicuro.
Attimi di tensione pura... Arrivano gli altri e decido di non dirgli nulla, tradisco tranquillità e dico bom dai andiamo! con calma picca in mano portiamo a casa anche questa...
Parto....
L'ingresso da primo mi gela il sangue ho la picca in mano e sono super concentarato ho i sensi a mille..traverso duro e entro nello scivolo e piano piano mi abbasso...piano piano...
Gli altri arrivano con me Daniele che lo guardo di continuo e gli parlo di tanto in tanto per uscire dal trans...comincio ad avere un crampo all'anca destra devo girarmi... Dopo un tratto veramente ripido arrivo in un posto un po' comodo ma siamo ancora sui 55 gradi... faccio uuna curva saltata più controllata possibile ma senza controllo rimbalzando su sestugi e scalini mi fermo 10 metri sotto..tutto ok..guardo in giro se vedo sangue ma non vedo tracce della caduta...mi arriva un blocco di ghiaccio sulla mano e mi cade il bastone che scivola via e non vi dico le bestemmie che ho tirato...non è successo niente mi abbasso di 30 metri e per fortuna lo trovo... sarebbe stato un gran casino..di lì si comincia a fare qualche curva si scende e poi una curva con concentarzione a mille...niente sangue....cazzo arriva un elicottero giallo e penso....noooooooooo
Gli altri dicono che cacchio fa un elicottero e io... ma sì stanno filmando per la gara di freeride... e nessuno fa  altre domande. Più in basso, si lascia sciare, ma sempre con molta attenzione perchè il fondo è molto irregolare....siamo fuori finalmente, dopo una mezz'ora di tunnel e racconto dell'accaduto liberandomi...e non vi dico..per fortuna ci abbiamo fatto quattro risate... Veniamo a sapere che il malacpitato è una guida di cortina che si è rotto il ginocchio e ha preso delle gran pacche...gli è andata di stralusso.
Diciamo che la sciata ha fatto cagare ma è stato un grande allenamento di testa di fronte ad una situazione non favorevole...diciamo portare a casa la pelle...
Il canale è veramente tosto presenta pendenze veramente impegnative...condizioni del canale e stanchezza poi hanno accentuato enormemente la difficoltà..
Non vi dico poi birrazze e mangiata....
Si concludono i festeggiamenti a Zuffo beach.
Sono contento di aver portato a casa anche questa realizzazione che mi ha reso ancora più forte dentro, non è stata una bella sciata ma  sono coscente sulla tenuta di testa in momenti di vera difficoltà.
Niente foto perchè mi si è scaricata la macchina.






Pale di San Martino, Velo della Madonna, variante sauvage

Direzione San Martino,
con Matteo Capa Marco, li ci aspettano Poldo e Luca, l'idea di Poldo è di percorrere con gli sci una variante del Velo della Madonna che segue il sentiero estivo lungo una via ferrata, da sotto e in foto sembra fattibile ma sul posto vedremo se l'idea di Poldo potrà essere realizzata...partiamo carichi come al solito con picche ramponi imbrago e corde.
Una bella sgambata veloce...per raggiungere il solito panorama mozzafiato.
Raggiungiamo la sella sci ai piedi e lì un po' timorosi decidiamo il da farsi.
L'iigresso del canale a 50 gradi è bello duro e sotto una cinquantina di metri c'è da fare una doppia che non sappiamo quanto può essere lunga.
Scendere sci ai piedi da lì sarebbe una pazzia anche perchè poi dovresti toglierli per tirare fuori tutto il bagaglio per attrezzare sosta e calarsi e sbagliare non sarebbe igienico.
Scendiamo a piedi sparando non poche scemenze per nascondere la tensione, dopo che Marco e Capa si sono già abbassati per attrezzare la doppia.
Essere calati da un' altro devo dire che è di una super comodità....Siamo tutti sotto infine per il resto della discesa molto bella che si concluderà con una serie di birre da Elena con grigliata annessa...sauvage

Grazie Poldo