lunedì 20 febbraio 2012

personal Jesus

the ice in the heart

Claudio

from Primiero with love

io in gravitys rainbow

Poldo verso gravitys rainbow

Poldo in gravitys rainbow

Poldo nella val delle frane

io in Primiero couloire in val delle frane

Poldo

giovedì 2 febbraio 2012

skier checkout # 3 : Hermann Crepaz

Passiamo in Trentino, in una zona splendida delle dolomiti, le Pale di San Martino, questa volta si racconta Hermann dei "Crepaz". Questa è una famiglia di sciatori, il Papà grande appassionato di sci fuori pista e montagna ha trasmesso questo amore ai figli Hermann e Maura.
Hermann ha portato molto avanti la sua passione fino a compiere discese ripide di tutto rispetto da est a ovest, un degno seguace di suo padre e di Diego Dalla Rosa"



quanti anni hai : 34 (troppi!!!)

dove abiti : A Primiero, ai piedi delle Pale di San Martino

da quanti anni scii: Circa 30

per quale motivo scii: All’inizio perché mi ci hanno messo i piedi sopra i miei genitori!!!! Adesso perché é la cosa che più mi diverte!!

dove scii: Generalmente in Dolomiti, ogni tanto tento di sconfinare altrove, ma ultimamente sempre di meno

i tuoi spot preferiti: Sicuramente le Pale di San Martino, ovviamente mi sento a casa…

La/e persona/e di riferimento nella tua vita: Onestamente non ne ho

cosa significa per te vivere la montagna d’inverno: Beh, vivere la montagna…. Io penso di vivere in montagna, nel senso che sono comodo a raggiungerla!!! D’estate o d’inverno non fa differenza, se fosse sempre inverno penso che dopo il primo anno mi stuferei ;-)

sciare in montagna può essere talvolta pericoloso come vivi questa cosa: E’ il lato stimolante del gioco, devi accettare l’eventualità che ti possa succedere qualcosa. La cosa non mi pesa, altrimenti me ne starei calmo nelle piste battute. Io scio e vado in montagna perché mi diverto e sto bene, se una di queste caratteristiche venisse a mancare perché “troppo pericoloso” non ci andrei più!!!

che significato dai alla parola freeride: Invenzione poco utile dell’ultimo decennio, parola che fa girare molti soldi, non identifica sicuramente lo sci in montagna. Ovviamente ha dei lati vantaggiosi, come per esempio l’evoluzione dei materiali, ma altri svantaggiosi, vedi il maggior numero di fruitori, molte volte con conoscenze non ancora adeguate…. Fine della polemica!!!

del tuo essere skier, quale di queste componenti senti predominare in te ,  freeskier , alpinista ,  freestiler , steeper:Siccome non sono solo sciatore, poiché per quanto mi sia possibile cerco di fare anche altre attività in montagna, posso dire di sentirmi un po’ alpinista.

quanto l’essere skier condiziona la tua vita e le tue scelte: Sarebbe bello che le scelte fossero condizionate dall’essere skier ma fino ad ora non è mai successo, le scelte della mia vita, passate ed attuali, sono sempre state dettate da altri fattori.

di solito c’è una discesa che si ricorda più di altre, rimangono dentro di noi i colori e le sensazioni, raccontacela: Molte discese ti lasciano bei ricordi, così su due piedi ti direi la Valscura del Sassongher in Val Badia non per la discesa in se ma per le condizioni che ho trovato. Fatta in un giorno sotto una bufera di neve, non si vedeva neppure l’ingresso del canale, eravamo in due, abbiamo battuto traccia con la neve fino alla pancia per tutta la salita, poi arrivati li ci siamo trovati il canale con 60 cm di polvere della migliore qualità tutta per noi, senza dover dividerla con nessuno. Fantastico…

raccontaci di quella volta che dentro di te hai pensato, ”ma perchè non sono tornato indietro”:
Semmai o pensato “perché non me ne sono rimasto a casa sul divano!!!!”, è successo raramente, la prima che mi viene in mente è mentre stavo scendendo dal Vallone di Antermoia in Marmolada, nell’ultimo tratto la neve non stava su da nessuna parte. Si passava da un alberello all’altro!!

cosa significa per te tracciare delle nuove linee:
Non ne ho tracciate tante (anzi abbiamo, non ero mai da solo),non si è mai sicuri di fare una prima, forse 3/4 che possono essere chiamate “prime discese documentate”, non ho mai provato nulla in particolare, più soddisfazione senza ombra di dubbio, ma derivata dal fatto che hai guardato una linea che ti piaceva, e l’hai scesa senza aver notizie a riguardo. Il bello dello sci in montagna è che uno può scendere una linea, non dirlo a nessuno, due folate di vento, 20 cm di neve, magari passa un po’ di tempo, forse anni, e le tracce non ci sono più. Quello che scende per secondo ha la possibilità di provare le stesse emozioni del primo. Non è come una via alpinistica, dal momento che trovi la traccia di passaggio, sai già di non essere il primo. Il bello dello sci e che le tue linee, quelle che hai scelto, hai la possibilità di affrontarle come fosse una prima discesa. Ovviamente non puoi pretendere di farlo sull’Holzer al Sass Pordoi!!!!!

quanta preparazione è necessaria per compiere una prima discesa: Nessuna in particolare, fantasia, spirito di osservazione ed esplorazione, ma soprattutto tanta e tanta pazienza.

l’affrontare una classica del ripido la consideri più una vittoria personale o più un omaggio a chi la discesa per primo: Ne l’uno ne l’altro, quando decido di fare una classica ripida non la scelgo in funzione di chi la scesa per primo, ma soprattutto ha importanza la montagna su cui si trova e l’estetica della discesa, per farti un esempio mi piacerebbe salire sul Monte Bianco e scendere lo Sperone della Brenva, la prima mi sembra l’abbia fatta Heini Holzer, ma se fosse De Benedetti o Vallencant non cambierebbe nulla!!!

cosa secondo te è cambiato nello sci negli ultimi 10 anni: Sicuramente media e web hanno spinto molto sulle nuove tendenze, comportando un aumento considerevole dei praticanti con conseguente aumento del livello tecnico, e non di poco, soprattutto nei ragazzi giovani. Una volta era più facile tracciare, ora anche qui da noi dopo una nevicata fai fatica ad essere il primo!! Mi piacerebbe pensare che sia solo una moda e che fra qualche anno si ritorna 10 anni indietro!!!

pensi di aver contribuito in qualche modo a questo cambiamento?: Assolutamente no!!!

La tua figura di riferimento nello sci: Non ne ho uno in particolare, potrei dirti per il modo in cui scia Kent Kreitler. Ho sempre avuto interesse per la figura di Stefano De Benedetti. Un riferimento sicuro per lo sci in Dolomiti e soprattutto sulle montagne di casa però è Diego Dalla Rosa, ha fatto delle bellissime realizzazioni, senza pubblicizzare nulla, inoltre alla soglia dei sessant’anni ha ancora gli stessi stimoli di un vent’enne!!!

Cosa ti passa per la testa prima di chiudere gli attacchi, sei li e sai che non si deve sbagliare, fai un bel respiro e vai: Non ci penso mai, come ti ho già detto vado finché le difficoltà mi permettono di divertirmi e di provare piacere, quindi cerco sempre di lasciarmi un pò di margine.

il tuo ultimo viaggio con gli sci o senza:  con gli sci lo scorso anno sono andato sull’Etna, veramente bello, quest’anno spero di tornarci.

Cosa pensi degli sci fat, e sopratutto del rocker: Questa domanda me l’hai fatta apposta!!! Lo sai che sono un po’ contro corrente!!! Sinceramente, in Dolomiti, per come la penso io, sopra i 90 mm al centro è tutto peso inutile sia in salita che in discesa. Il rocker di ultima generazione non l’ho mai provato, però ti confesso che ho un paio di V2 Spatula in garage, li uso una volta l’anno quando và bene…. però….. che figata!!!!!

I Crepaz sono una famiglia di freesKier, quante discese ripide hai compiuto con tuo padre: Addirittura una famiglia di freeskier!!! In Dolomiti parecchie classiche, qualche hanno fa facevamo parecchie uscite insieme in compagnia, ora meno. Al di fuori delle Dolomiti abbiamo sceso insieme la est del Rosa per il Canalone Marinelli, indimenticabile, bella discesa, bella giornata, ottima compagnia!!

Di solito una o più discese entrano nella testa dapprima come idee poi come sogni quasi ossessionanti, alla fine quando le hai compiute sei felice ma rimani quasi svuotato perchè hai bisogno di un nuovo obbiettivo, raccontaci una discesa di queste: In effetti è vero, io chissà perché mi ricordo quella che ho fatto più fatica (dal punto di vista fisico). La nord del Lyskamm, nel gruppo del Monte Rosa. Era da tanto che volevo farla, non avevo mai notizie che fosse in condizione decente. Poi la telefonata di un amico che l’aveva scesa, mi sembra fosse il 19 luglio 2007, ormai per quell’anno me l’ero già messa via, un giro di telefonate e la domenica mattina eravamo li in cima, pronti. Un tour de force, partiti da casa alle 11 di mattina del sabato, dormito al Gnifetti, e tornati a casa la domenica sera. Stanchi ma felici. Ricordo l’eterna salita dalla base della parete per ritornare al Col Del Lys sotto il sole, volevo piantarmi la pikka nella gamba e farmi venir a prendere dall’elicottero!!! Il lunedì già stavo pensando alla prossima….. ancora da fare però!!!

gli amici con cui  ti piace sciare: Sono troppi!!! In linea di massima però mi piace sciare con persone autosufficienti, di quelle che non ti devi preoccupare di cosa stanno facendo!!!

ti piace andare in montagna da solo?: A volte capita, ma preferisco la compagnia. Se vado da solo come faccio a fermarmi a bere la birra/e dopo la sciata!!??

raccontaci una storia della tua vita da skier: Beh, due te le ho già raccontate, non è che ne abbia poi molte!! Ricordo una bella sciata sul Sella con tre compagni del corso maestri, le solite fatte e rifatte, Holzer, Joel ecc. erano le quattro del pomeriggio in cima alla funivia del Pordoi, al bar, una birra media davanti, “andiamo a far la Val Culea!!!”, detto e fatto…. Siamo arrivati a Corvara col buio alle sette e mezza di sera!!

se ce li hai e se vuoi mettici i tuoi sponsor: Non ho sponsorizzazioni vere e proprie, da un po’ di anni sono supportato e collaboro con Macho di Prosport a Vicenza, e con Gustavo Sangiorgi di Stoeckli. Inoltre ho avuto supporti di materiale da Scarpa e ultimamente anche da Patagonia.
Hermann

Hermann

Hermann

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Hermann

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Massimo Crepaz