lunedì 26 maggio 2014

checkout # White Spirit



Ho deciso di dare questo tributo (per quel che vale) a (in ordine alfabetico) Cristian, Icio e Tommi dopo la loro primaverile discesa dalla Nord del Gran Vernel.
Un tributo nel senso che sulle riviste si fa un gran parlare di discese ripide e l'attenzione spesso è focalizzata sul Massiccio Del Monte Bianco o su quello del Monte Rosa, o sulla zona del Gran Paradiso, come se solo là ci fossero delle grandi discese o dei gran sciatori di ripido ( dico questo senza alcuna polemica)... In parte è vero, ne ho ben presente alcuni esempi, per cui provo un devoto rispetto.
Ma anche qui nelle Alpi Orientali e in Dolomiti (occidentali e orientali) ci sono persone che praticano sci ripido ad altissimo livello, con dedizione,costanza, sciatori "hardcore" come mi piace definirli, che vivono un po' nell'ombra, a cui i riflettori non piacciono molto, gente molto umile, abituata quasi a nascondere le proprie opere quasi in un senso di pudore. Sono tanti questi sciatori del nord est che hanno praticato lo sci ripido dagli anni settanta a oggi persone unite dalla passione e provenienti dai posti più variegati, dalla montagna al mare alla pianura . Non stò a citare esempi o nomi perchè sicuramente farei torto a qualcuno sia nel menzionarlo che nel non menzionarlo, per cui il silenzio in questo caso è dovuto...Ma sicuramente di gente che fa sul serio da queste parti ce n'è molta in qualsiasi angolo di montagna, ripetendo gran classiche dello sci ripido o compiendo prime discese di tutto rispetto.
Ho conosciuto Cristian, Icio e Tommi l'anno scorso e la scoperta di questi tre ragazzi è stata più che piacevole, due sciatori e uno snowboarder che uniscono lavoro e passione...una gran passione per la montagna.
Quest' anno tutti e tre compiono " La Discesa", dopo che Cristian alcuni anni fa l'aveva fatta in solitaria.
Prima discesa in snowboard di icio.
Cristian e Tommaso salgono dalla normale arrampicando con sci sulle spalle e scarponi nei piedi e partono direttamente con gli sci dalla cima e quindi dalla cresta. 
Loro sono tre di un piccolo gruppo che ha sciato questa parete, di questo misterioso gruppo ben poco si sà. Ma in fondo è bello così perchè rende ancora più affascinante la passione di sciare in montagna.
Se volete saperne di più su questi tre

Domande

1) Presenta i tuoi due compagni con una parola
2) cosa significa per te la parola freeride
3) cosa è il progetto white spirit
4) cosa è la nord del Gran Vernel e che cosa significa per te
5) cosa hai pensato là in cima
6) il tuo rapporto con la paura e il ripido
7) mandami una tua foto significativa mentre scii/snowboardi
8) una parola per definire la montagna d'inverno
9) a me non piacciono le categorie e sarebbe riduttivo definirti un freerider, come riduttivo uno scialpinista..dammi una definizione di te stesso come sciatore/snowboarders
10) raccontami la salita e la discesa della Nord del Gran Vernel...in poche parole..aggiungi una foto


Risposte

Cristian

1) Icio è un entusiasta;mentre Tommy lo potrei definire con la parola stile...
2) a me la parola freeride non piace tanto...preferisco dire fuori pista perchè è quello che ho sempre fatto fin da bambino e non è cambiato proprio niente "tranne l'atrezzatura" . Per me il freeride è praticamente tutto quello che si può fare al di fuori dalle piste battute..dalle discese in super powder a quelle su crostone dal ripido alla più tranquilla val mezdi..l'importante è sempre divertirsi :) 
3) il progetto ws nasce l'anno scorso e è partito con l'idea di riuscire a mettere a disposizione dei "turisti o i non local" le nostre conoscenze sia come local che come guide alpine..poi sinceramente in questo momento siamo un attimo "pigri"nel senso che sciamo tanto e aggiorniamo poco il sito! ;) 
4)Beh la nord del Vernel è un mito! Sono 1600 metri di parete che a vederli in estate sembrano insciabili poi quando arriva l'inverno pian piano si disegnano delle linee tutte coperte da neve!  Bellissimo 
5)Mah in cima ho solo pensato:
Adesso concentrato non è il momento di fare cazzate..su sono arrivato adesso tocca scendere, possibilmente bene .
6) x me il ripido è quasi una "sfida" con me stesso mi piace capire-vedere fino dove riesco a stare tranquillo con gli sci ai piedi..poi, c'è poco da fare, la sensazione che ti dà il vuoto attorno e fantastica.
7)


8) mutevole ..nel senso che è difficile trovare una discesa nelle stesse condizioni x due volte non ti annoi mai 
9)mah io mi definirei soltanto come sciatore!  Alla fine è quello che mi piace fare...
10) questa volta mi sono proprio divertito! Con Tommy abbiamo deciso di fare la "traversata"salire dalla normale e scendere da nord... è stato molto divertente vedere la faccia di Tommy quando siamo arrivati in cima e ha visto quello che io chiamo il baratro ,la partenza della discesa...io sapevo cosa mi aspettava ma lui no!  Poi abbiamo iniziato a sciare la crestina in un'esposizione straordinaria..non difficile ma molto mentale..   fatto il primo pezzettino ripido ci siamo solo divertirti a sciare con tante pause a ammirare l'ambiente che offre questa parete!  


Icio

1)  Amici!!
2)  gioia assoluta
3) White Spirit!!! per me è un gruppo di amici che con questo proggetto vuol esprimere la nostra passione per la montagna.
4) Ahhhh qui si diventa seri,La MONTAGNA della Val di Fassa,guardandola dal basso la vedo come una piccola montagna himalayana. Un sogno la gioia e il momento più bello della mia vita da snowboarder!!!
5) Ci sono ci sono ci sono,e poi guardandomi attorno ho pensato cavolo che figata la vista che c'è da quassù non c'è un altro posto dove si vede la Val di Fassa come si vede da qua Fantastico.
6) il rapporto con la paura è buono diciamo che sono consapevole che non si può sbagliare sul ripido,la paura non mi ha mai bloccato ma mi tiene solo concentrato al punto giusto.Il ripido è adrenalina pura quando parto sono quasi in trans per la concentrazione ma mentre mi muovo mi sale una gasa incredibile!!!!
7) 


8)  funpark
9) NON so proprio come definirmi,per me sono uno snowboarder qualunque che ama scalare..
10) La salita è stata una bella cavalcata,viste le condizioni neve sono salito abbastanza veloce. La goulotte non era formata e quindi ho fatto un pò di dry tooling,sopra sono andato liscio salendo ho controllato le condizioni neve,una volta in cima ho riposato 20 min.
e poi via.Nella la prima parte quella più esposta e ripida c'era poca neve quindi sono sceso con super attenzione e derapando un pò,raggiunto il punto dove c'era più neve ho cominciato a far curve e a godere di brutto,dopo 200m raggiungo un altra parte molto ripida,questa girata a ovest la neve è dura dura senza cincischiare troppo continuo la mia discesa,"curve saltate e un pò di derapate,con grande gioia arrivo nella parte più facile e da qui via a manetta fino alla goulotte dove ho tolto la tavola arrampicato un pezzetto in discesa e poi una piccola doppia,e dopo questa giù fino alla cava di pian trevisan.Arrivato in fondo l'adrenalina si è trasformata in gioia e lì ho cominciato a far salti di gioia non ci potevo credere. la prima in snowboard del vernel era mia fuck yeah!!!!!



Tommi

1)sognatori
2)E’ espressione di creatività, ognuno ha la sua, ognuno interpreta un pendio come meglio crede e come più si diverte in base alle condizioni di neve, alla pendenza…  Al tempo stesso è la fortuna di essere in un ambiente unico, circondato da montagne e panorami mozzafiato.
3)Viaggi, sensibilizzazione, feste, camp… il tutto nato dalla passione di tre amici per la neve, il fuoripista e le montagne. Riuscire ad unire la nostra passione con il lavoro ci sembrava e ci sembra ancora, la cosa più bella del modo, da privilegiati!
4)E’ la montagna di casa, la vedo tutti i giorni e anche se è snobbata da tanti per la vicinanza alla Marmolada, è stupenda, imponente  e al tempo stesso severa.La nord quando si veste di bianco è spettacolare, fa pensare ad alcuni pendii sul Monte Bianco o in Alaska. Troppo invitante da non farti venire voglia di sciarla. 
5)La prima cosa che ho pensato in cima è stata “da dove si scende ora!?” …poi ho pensato a Tone Valeruz che è sceso da qua nel ’73, un visionario.
6)Mi attrae, mi piace la componente psicologica e la concentrazione necessaria per affrontare una discesa ripida, dove la sola tecnica sciistica non basta. In più le linee più belle, quelle che vedo e voglio assolutamente sciare, sono spesso ripide ed esposte… Per me il momento della paura e dei dubbi c’è sempre la sera prima, durante i preparativi. Appena metto gli sci tutto si trasforma in concentrazione e determinazione.
7)
8)Ammaliante
9)Non c’è una definizione, come tanti ricerco la bellezza e l’armonia del gesto ma finisco per accontentarmi di essere efficace. Adoro sciare, che sia fuoripista, in pista o con le pelli. Il mio piccolo sogno sarebbe quello di girarmi alla fine di una discesa, guardare le mie tracce sul pendio e vederle perfette! 
10)Una bellissima avventura nata quasi per caso e che ripeterei subito. La salita da est si è dimostrata più impegnativa di ciò che immaginavo tra sci, ghiaccio e roccia molto dolomitica! La cresta, calzati gli sci, mozzafiato e la parete nord semplicemente perfetta.





venerdì 23 maggio 2014

Presanella via dx seracco pensile

Mercoledì sera,
ci troviamo io e Carlo, nel negozio dove lavora Matteo " Il Vertical", aspettiamo che esca per fuggire al Denza...destinazione...varie idee sulla Presanella ma i dubbi sono tanti visto il gran caldo che stà facendo e che sicuramente avrà dato una bella trasformata al ghiacciaio.
Arriviamo a Stavel alle 20.00 e partiamo con calma... Alle 21.00 è buio e mettiamo i frontali...il caldo dei giorni precedenti ha trasformato completamente la neve cancellando qualsiasi tipo di traccia...brancoliamo fuori dal bosco perdendo qualsiasi tipo di orientamento..Alle 22.30 a 300 metri dal rifugio sbagliamo direzione, vaghiamo per due ore fino ad arrivare a 2500 metri un bel po' sopra il rifugio, stiamo già per decidere di scavare una buca e fare un pernottamento lusso quando alle 12 e 30 troviamo il bivacco...sembriamo tre bambini super felici...
Siamo cotti marci e andiamo a letto fradici di sudore dopo una super stressata alle 1.00.
Sonno profondo.. nooooo....la sveglia ore 3.30....ma sei fuori....sembriamo tre zombi...ma Carlo è super attivo e in un attimo è pronto...di nuovo con gli sci ai piedi partiamo stanchi e veramente poco convinti pensando a quanto era confortevole il tepore sotto le coperte.. Piano piano un'aria pungente ci sveglia e un passo dopo l'altro ci porta sotto il ghiacciaio mentre l'alba è già arrivata...diamo una occhiata rapida...tutto sembra duro...troppo duro...decidiamo la via dx del seracco...veramente poco convinti...il pensiero è già al domani...chi dice domani stò a dormire tutto il giorno e chi domani vado al lago...morale della favola dopo 8 mesi di sci e dopo la bella purga della nottata siamo stanchi di testa e di fisico...abbiamo voglia di caldo...
A questo punto non avrei scommesso un euro sulla riuscita della discesa mai avrei pensato che la nostra volontà ci avrebbe portato fino in cima e così invece è stato...solo testa..Matteo si mette davanti e tira gran parte della traccia....durante la salita avvertiamo che il fondo è duro, o meglio una crosta di due o tre centimetri in cui sprofondiamo fino in cima... una crosta dura verglassata ma nessuno dice nulla...
Siamo sù finalmente...dopo un tempo interminabile, il sole va e viene e siamo esausti..da ovest un gran vento pungente... dopo cinque minuti Matteo dice...basta andiamo...
Io sono molto stanco un po' preoccupato ma appena metto gli sci sono al solito nel tunnel...per l'accasione provo i nuovi navis freebird... mi ripeto non pensare alla stanchezza e stai super concentrato...parto... tasto il terreno..la crosta non cede minimamente per fotuna e le lamine derapano incidendo sul fondo omogeneo che a tratti è vetrato....spegnere il cervello prendere il ritmo e non pensare a nulla...vado, inanello un po' di curve...fondo duro le lamine incidono rallentando la derapata di fine curva...qui è ben oltre i 50° e la mia testa va per un attimo a chi faceva negli anni 70/80 discese ripide cercando questo fondo duro....devo dire che è stata una bellissima esperienza curve continue inanellate e estremo controllo fisico e mentale...Cambia il fondo a lato del seracco, diventa morbido per 2/3 cm e tende a scappare via la neve.. si cambia tecnica e si sta leggeri cercando di grappare il fondo quando senti duro... in un attimo sono a metà discesa e aspetto Matteo e Carlo. Carlo che scende in telemark con un bastone solo perchè l'altro gli è caduto in un crepaccio salendo, invincibile.
Ora è più rilassante e ci godiamo il tepore il panorama e l'utlima parte di ripido...in relax
Abbraccio finale e soddisfazione....la prossima meta birrazza per festeggiare un' altra grande avventura.
Cia da Matteo Carlo e Simone
                                                                                 






















lunedì 5 maggio 2014

diretta sud dell'ortles "Minnigerode"

Dopo due tentativi andati a vuoto cominciava a  diventare maledetta questa Minnigerode... la signora da corteggiare perchè non sempre si concede alla prima e sa te la vuoi fare con Matteo pensiamo di portarla fuori a cena.
Così l'abbiamo presa con un "campo base" questa signora slanciata con la sua uscita a 3900 metri, graffiante, corteggiandola con cous cous, risotto allo zafferano, pennette alla pescatora, salame cacciatore, birra, prosecco e the con i sali. Eh sì!
Si parte con Matteo,Poldo,Carlo (in telemark) e Cristian (fulmine in salita e in discesa).
Prendiamo la funivia di Solda e la gente ci guardava allibita e si va carichi come muli ad accamparci tra il Gran Zebrù e il rifugio Costoni.
Montiamo le tende e fuori tutto... mangiare bere e fornelli e comincia il banchetto sotto 0.
Ci prepariamo e via nottata in tenda...
Alle due e mezza sveglia, caffè e colazione dopo una nottata da Suite 5 stelle.... per l'occasione inaspettatamente due tende ferrino, una snowbound e una svalbard di 25 anni. Si parte pellati nel buio per il viaggio notturno verso la terminale..
E poi si comincia a salire per il canale...verglassato per bene che non ti fa venire voglia di scivolarci neanche per sogno..i polpacci stridono..solo le punte entrano..e sù...e sù..in cima sicuramente dobbiamo sperare che molli perchè sennò..c'è da ridere..
La salita è interminabile e Cristian davanti inarrestabile..un ritmo continuo e costante. Dietro vediamo da Padre Pio e via via fino a Ardito Desio in persona che ci incita a suon di "la vetta è Italia".
da verglass si passa alla crosta e pr finire polvere inconsistente per gli ultimi 100 m, quelli più tosti sulla carta.
Ciristian esce per primo, e dietro noi in ordine sparso, l'aria rarefatta si fa sentire.
Sono le sette e venti...e rimaniamo lì a cazzeggiare fino alle nove seduti nella neve sul versante sud pensando di essere a Rimini assaporando il sole e un corvo che ci fa compagnia e là sotto di noi vediamo il nostro campo base.
Alle nove decidiamo di partire, siamo tutti stanchi ma Cristian è in forma e parte nella polvere e lo seguo..ha un gran ritmo anche in discesa e via...arriviamo alla zona della crosta e lì cominciano le bestemmie..Carlo in telemark chiude il gruppo e non batte ciglio.
E giù ancora... Spero dentro di me che sotto non ci sia più verglass...Arriviamo ad un punto critico dove si curva pensando solo a non cadere la neve è dura e gli sci rimbalzano...piccolo traverso duro duro duro e siamo fuori...anche di testa..per una discesa che ha messo alla prova fermezza e equilibrio..
Arriviamo felici alle tende e assetati....acqua calda e sali...top
Sono molto felice perchè siamo arrivati in cima e abbiamo fatto la discesa Matteo ed io, finalmente. l'abbraccio liberatorio era dovuto al terzo tentativo. L'unico rammarico di non aver fatto una foto con Matteo in cima...
Secondo goal con Poldo.
Carlo in telemark.
Rigraziamo tutti Cristian per la grande compagnia e per la consistenza e l'attitudine , aggiungere altro sarebbe inutile.
Una grande team per questa grande avventura. Sono molto felice.
Si conclude a radler alla Forst