martedì 10 dicembre 2013

val rosin LSD

Solda è sempre un viaggio,
partiamo con l'idea di fare la val Rosin, le condizioni sono delle migliori, verglass, placche ventate, gesso, shark ovunque, crosta insomma un lungo viaggio in montagna.
Carichi come muli con tutto il necessaire per affrontare i più agguerriti draghi, saliamo cima Beltovo e subito un ingresso bello verglassato con rocce che ti guardano attonite ad un 100 di metri sotto, queste mi osservano mentre entro facendo mordere le lamine.
Matteo mi segue, provo una curva idiota e derapo per cinque metri...OOOOOOOK.
Via con calma.  Scende Ema e sulla seconda curva gli si stacca uno sci....già me lo vedo atterrare planando sulle rocce in scivolata ma l'esperienza  e un po' di culo lo blocca... cominciamo bene.
Si riparte per un lungo traverso alla spasmodica ricerca di un canale di accesso nel bacino baciati dal sole e da una brezza sottile, tagliente....su un tappeto di verglass misto gesso e margheritine che ti fanno ciao.
Alla lunga troviamo il drago che ci aspetta...intimoriti gli facciamo mangiare un po' di corda allestendo Capa una doppia con "esperienza Lemmi" e scendiamo cauti punzecchiandogli  la bocca con le picche e lisciandogli la lingua con le lamine... ci siamo... Il viaggio riinizia di nuovo, scendiamo allegri su un placcone enorme gessato fino a trovarci su dei bellissimi salti di roccia....che cosa vuoi di più dalla vita, seguire le tracce di un camoscio...dove passano le bestie passano anche gli umani....BRAVO semo...
Ema e Capa cominciano a perlustare la zona raccoglieendo qua e la qualche bacca nel tepore del ghiacciaio decembrino tra gli sroscii del torrente...quando, fermo su una bella placca ventata rapito dai mostri alati che volano all'orizzonte, arriva Matteo... e puuumm...la placca si assesta....mai un suono così celestiale accarezzò le mie membra....silenzio... calpestando uova ci allontaniamo come scolaretti che hanno appena rotto un vetro con un pallone...troviamo finalmnte un cartello con la scritta EXIT luminosa e lampeggiante e leggiadri scendiamo a valle dopo un viaggio di 4 ore....
MORALE DELLA FAVOLA
Nulla ti può salvare se è il tuo momento, nè l'esperienza nè la bravura niente solo culo o istinto mettila come vuoi..... non sei invincibile....devi solo decidere se passare una domenica tranquilla sul divano di casa davanti al fuoco sorseggiando una tisana leggendo un bel libro di montagna, oppure vivere in prima persona il rischio di flirtare con pendii innevati in alta montagna mettendoti alla prova... Per ora a me piace sentire il freddo e la neve che mi scivolano sulla pelle sentendo......sensazioni primitive...istinto...
Cagol, Carlo, Ema, Manu, Matteo, Lu
Matteo, cercando funghi

draghi in vista

verglass for president

from Alaska with love

momenti black

cagolo accarezza la lingua del drago

le fauci del drago sputa fuoco

let's get out of here

allucinazioni

raccogliendo margherite

camox

smile please


venerdì 6 dicembre 2013

hard rock

La migliore situazione per testare la fermezza...esposizione, duro,ventato,crosta....stay clean on the gravity rainbow

start up









slow with the stones



east coast face...stay clean










venerdì 15 novembre 2013

Bird....


old dirty bastard





martedì 12 novembre 2013

butthole surfers


già a pieno regime..... Un cadeaux per la partenza di Marco...

back in black...stay forst

alla ricerca di Otzi con Peter....





lunedì 21 ottobre 2013

Sometimes

Talvolta,
i progetti che hai nella mente, i sogni, le fantasie diventano reali.
Da quando sono bambino la neve ha sempre scatenato in me delle fortissime emozioni, mi fa sentire vivo e oggi a distanza di 40 anni posso dire che mi fa ritornare bambino, adoro sciare, mi piace curare la tecnica e mi piace sciare sul ripido, adoro il ripido e le emozioni che scatena come droppare da una vert.
Avevo 4 anni quando mi regalarono la mia prima maschera da sci e mi ricordo ancora che giravo in salotto con sci e scarponi nei piedi e maschera , quella sera di Natale andai a dormire con la maschera addosso.
Tutt' oggi mi porto gli sci in salotto perchè mi piace guardarli, osservarli.... non sò perchè.... mi piace sciare, semplicemente.
Mi piace sciare in montagna, non mi considero uno scialpinista, nè un freerider. Nella mia esperienza di scivolatore porto lo snowboard e il telemark, ma quello che forse mi ha insegnato più di tutto, l'esprimersi in maniera fantasiosa e fuori dagli schemi e soprattutto la perseveranza, la fantasia e l'umiltà, l'umiltà... è lo skate.... mi considero uno skater anche se non posso più andarci, uno skater di montagna...da quattordci anni, non skato più, e dal primo giorno che non ho più skatato mi sono sentito perso...non potevo più esprimermi...finalmente poi ho ritrovato le emozioni del bambino, la montagna e lo sci.
foto tratte dal sito Black Crows

foto tratte dal sito Black Crows


ringrazio per il support:
-ferrino
-Black Crows Ski
-Scarpa

Ferrino Product Review - Marinelli Jacket & Stolenberg Pant (+playlist)

venerdì 20 settembre 2013

mountain dancefloor

martedì 27 agosto 2013

black block


mercoledì 5 giugno 2013

L'ora del ritorno

Questa volta è andata buca,
l'idea era quella dell'Ortles con discesa dalla Minigerode, "sveglia" a mezzanotte e partenza dal parcheggio di Solda, parcheggio cima in botta.... e già lì c'era di cui dubitare.
Mah sì che vuoi che sia, partiamo convinti a piedi, e........tac....un bagliore nel cielo stellato...cacchio è?......lampi...noooooooooo.
Arriviamo alla funivia intermedia Matteo ed io....la paura nel cuore, da un lato la voglia il desiderio la forza di andare dall'altro il timore di trovarsi in difficoltà, sull' Ortles. Attendiamo un'ora nei piumini nel nero profondo all'intermedia sperando che tutto passi ma niente e così convinti decidiamo che il rischio è troppo alto, i bagliori nel cielo continuano a susseguirsi a un intervallo regolare, ci aspetterrebbero tre ore nel buio in mezzo alla seraccata con il rischio di nebbia..... Convinti torniamo alla macchina dove Matteo si chiude nel sacco, io monto la tenda e cado in un sereno sonno profondo.

venerdì 24 maggio 2013

"Canalone Neri" gruppo del Brenta, THE BLACK COULOIR

Da lunedì ci rincorriamo con messaggi, andiamo a fare il neri c'è una finestra giovedì....fino a mercoledì si rimane in dubbio ma alla fine decidiamo di partire, Bruno, Manu"Capa", Matteo.
Con Manu parto il pomeriggio verso le cinque e devo dire che mi tira il collo fino al Brentei da Vallesinella ci becchiamo anche una bella grandinata, in due ore carichi come asini siamo sù....panico all'arrivo al bivacco che sembra chiuso già ci immaginiamo dormita all'addiaccio sotto la chiesetta... momento di rincoglionimento tutto ok.
Su nel bivacco è già tutto pronto, risotto pane nutella...aspettiamo Bruno e Matteo che stanno arrivando, alle nove arrivano in compagnia di Ugo, un nuovo amico di avventure che si unirà a noi.
Si banchetta e poi a dormire, sotto un monte di coperte.
Alle quattro sveglia, svogliatamente colazione e ci si prepara, sappiamo già che sarà una gran fatica risalire quei 900 metri sci in spalla.
Siamo tutti taciturni la neve è dura, molto dura, sono preoccupato, penso che anche il canale abbia condizioni di neve dura e credo che anche i miei compagni abbiano lo stesso pensiero, ci sarebbe da farci cagare sotto abbondantemente.
Ma le condizioni poi magicamente cambiano, neve fresca pressata una favola che si trasforma in una gran faticata fino all'uscita, per fortuna Manu in gran forma tira gran parte del canale.
Non sembra finire mai, pendenze sempre sostenute.
Usciamo belli cotti alle nove... quattro ore di traccia...dura.
Siamo tutti tranquilli, apparentemente, un po' di siesta en zigheret per calmare gli animi e via, si parte ne BLACK MAMBA.
Neve super, super, Bruno è super euforico e super felice.
Una sciata eccezzionale, personalmente l'ho trovato comunque molto tecnico per le continue balze dove la pendenza è sempre consistente e comunque si ha sempre il pensiero del ginocchio...niente errori.
La compagnia di Bruno è stata fondamentale perchè ha aperto il ginocchio per primo, sciando una mega gonfia e valutando la presenza di ghiaccio...fondamentale la sua esprienza di valutazione sopprattutto perchè il canale è veramente pieno. Alla fine scopro che per un problema agli attacchi Bruno aveva fissato la regolazione e la slitta degli attacchini con il nastro americano... la discesa l'ha fatta così.....solo adesso realizzo
All'uscita un paio di scariche di roccia dalle pareti sovrastanti ci fanno venire i brividi..per fortuna siamo quasi fuori
All'uscita ci abbandoniamo all'euforia e alla felicità...una sete bestia.
Al bivacco sciogliamo un po' di neve con sali, fa schifo ma finisce tutta.
Alla macchina finalmente dopo aver percoroso il sentiero a piedi ci buttiamo sul prato e si aprono un po' di birrette. Felici.
Un ringraziamento ai miei compagni che mi hanno permesso di realizzare un altro sogno: Bruno, Matteo, Capa, Ugo.
Lo dedico a Manu,  a Matthieu e a Claudio con cui l'avevo tentato non riuscendoci nel 2009 e che non sono potuti venire ma soprattutto a Paolo un mio amico snowboarder scomparso sul Gran Paradiso.
Grazie

Scatti: Bruno Compagnet