venerdì 30 dicembre 2011

for a steep 2012....to after

martedì 27 dicembre 2011

skier checkout # 2 : Davide Capozzi

Ecco il nuovo skiercheckout che per l'occasione diventa un snowboardercheckout  su Davide Capozzi, http://www.snowhow.it/ , Davide è un vertrider d'eccezzione di quelli che non si incontrano spesso, un alpinista consistente, una persona che sta scoprendo la sua interiorità  andando oltre i limiti dell' essere uomo scolpendo discese di grande rispetto, con una grande umiltà. Ho avuto l'occasione di incontrarlo più volte al Toula, e la domanda che mi sono sempre fatto era, che discesa avrà fatto oggi. Un immagine ho impressa nella mente,Davide che attraversa il canale del cesso sul ghiaccio vivo di una mattina di aprile per portarsi sul versante dietro al Torino. Un esempio  per tutti gli skier e snowboarder che si avvicinano al ripido"







Quanti anni hai : 40 compiuti ad ottobre

Dove abiti : Morgex paesino a pochi chilometri da Courmayeur

Da quanti anni snowboardi: dal 1989 quindi 22 anni

Per quale motivo snowboardi : Ho iniziato più che altro per curiosità per provare qualcosa di diverso dagli sci e da allora non ho più smesso.

dove snowboardi: Direi Monte Bianco, la mia casa è P.ta Helbronner

I tuoi spot preferiti: Dipende, boschi del Pavillon,ghiacciai del Toula, dei Marbrees, Entrèves

La/e persona/e di riferimento nella tua vita:Le persone che mi stanno vicino nella vita di tutti i giorni, la mia famiglia.


cosa significa per te vivere la montagna d’inverno: Vuol dire potermi dedicare al 100% in quello che faccio. Se posso vado in montagna tutti i giorni, con qualsiasi tempo e con qualsiasi neve.

Sciare in montagna può essere talvolta pericoloso come vivi questa cosa:Fa parte del gioco, spesso ho paura in quello che faccio, cerco di controllarla, mi aiuta a conoscermi meglio. L’importante è che non diventi eccessiva, fino a un certo punto aiuta a concentrarsi, oltre diventa pericolosa.

Che significato dai alla parola freeride: E’ una parola che non mi piace molto, troppo commercializzata. Sciare in neve fresca, sciare nei boschi, in pendii aperti, sciare con nevi primaverili le pareti di montagne, tutto questo per me è freeride. Poter scegliere in base alle condizioni e alle motivazioni del momento.


del tuo essere snowboarder, quale di queste componenti senti predominare in te ,  freerider , alpinista ,  freestiler , steeper. Faccio snowboard su montagne che spesso devo risalire, quindi per forza un po’ alpinista lo sono.

Quanto l’essere snowboarder condiziona la tua vita e le tue scelte: Ha condizionato e condiziona la mia vita ancora adesso. La scelta di non avere un lavoro fisso tutto l’anno è una delle scelte più difficili che ho preso negli ultimi anni. Per me è importante in questo momento per quello che voglio fare.

Di solito c’è una discesa che si ricorda più di altre, rimangono dentro di noi i colori e le sensazioni, raccontacela: In tutte le discese che ho fatto ho dei ricordi. Ma nella discesa di quest’anno dalla parete nord dell’Aiguille du Plan, ho provato una sensazione in cui mi sentivo minuscolo di fronte alla grandezza e alla forza della montagna. Pensare che un’ora dopo il nostro passaggio è crollato un pezzo  di seracco che ha innescato il distacco di una enorme placca, mi ha fatto ricordare come oltre alle proprie capacità sia veramente indispensabile avere molta fortuna.

Raccontaci di quella volta che dentro di te hai pensato, ”ma perchè non sono tornato indietro”:Non ricordo una volta particolare, ma qualche volta durante le mie giornate a Helbronner dopo abbondanti nevicate mi sono ritrovato a scendere canali in cui avevo sottovalutato le condizioni di pericolosità, mettendomi così in situazioni che avrei evitato volentieri. Ma come ogni tanto accade mantenendo la calma, cercando una soluzione e con un po’ di culo sono/siamo riusciti a toglierci dai pasticci.   

Cosa significa per te tracciare delle nuove linee: E’ qualcosa di più, è bello poter scendere discese che hanno fatto la storia di questo sport, ma trovo che immaginare e poi realizzare una discesa ti fa sentire più “tua” quella discesa. E’ quello che vorrei fare nei prossimi anni. 

Quanta preparazione è necessaria per compiere una prima discesa : La preparazione per una discesa che sia una prima o una ripetizione  è sempre la stessa. Certo che per una discesa che non è mai stata fatta c’è molta più osservazione prima, e sapere che non nessuno ci è mai andato prima aggiunge un po’ di avventura.

l’affrontare una classica del ripido la consideri più una vittoria personale o più un omaggio a chi la discesa per primo: Le prime discese che feci anni fa era un po’ mettersi alla prova, vedere se si era in grado di affrontare certi pendii. Adesso è un po’ diverso,  trovo che poter scendere una qualsiasi discesa sia più un omaggio alla montagna che ha voluto concedersi e io sia riuscito ad approfittarne andando al momento giusto.

Quante prime discese assolute hai aperto : Una quindicina in tutto.  

Cosa secondo te è cambiato nello snowboard negli ultimi 10 anni: Sinceramente non so’ se sono più cambiato io o più lo snowboard. Non mi trovo molto con lo snowboard di adesso, dove mi sembra che si dia molta più importanza all’apparire più che alla sostanza. E’ evidente che i giovani siano più attirati al freestyle e a girare nei park, cose che  a me non interessano ma che rispetto. Lo snowboard  che pratico io, ovvero legato in parte anche all’alpinismo credo che negli ultimi dieci anni si sia un po’ più diffuso e sempre più persone inizino a praticarlo.       

Pensi di aver contribuito in qualche modo a questo cambiamento?:
Forse ho dato qualche idea a qualcuno che già come me praticava questa attività ma non credo di aver contribuito a qualche cambiamento.

La tua progressione di discese negli ultimi anni è a mio modo di vedere impressionante, ti sei dato un limite, un obbiettivo oltre il quale non vuoi andare: Il mio unico limite saranno le motivazioni. Quando finiranno, smetterò. 

Cosa ti passa per la testa prima di chiudere gli attacchi, sei li e sai che non si deve sbagliare, fai un bel respiro e vai: Ogni volta è sempre la solita storia…Cerco di concentrarmi, cerco di ricordarmi che se fai le cose tranquillo tutto andrà bene. Di solito sbaglio o prendo dei rischi quando mi rilasso o sottovaluto la situazione in cui mi trovo.

 Di solito una o più discese entrano nella testa dapprima come idee poi come sogni quasi ossessionanti, alla fine quando le hai compiute sei felice ma rimani quasi svuotato perchè hai bisogno di un nuovo obbiettivo, raccontaci una discesa di queste:Una di queste discese…devo ancora farla, quindi non posso raccontartela. Nel 2006 scesi il couloir Gervasutti al Mont Blanc du Tacul, una discesa simbolo nel Monte Bianco. Una delle mie prime grandi discese, che vivevo un po’ come un’ossessione, nella mia mente c’erano solo le immagini dello snowboarder francese Marco Siffredi che scendeva questo canale con una facilità imbarazzante ed io mi domandavo come avrei potuto affrontare una tale discesa. Poi una volta in fondo alla discesa mi sono liberato da un’ossessione che pareva senza fine.

Gli amici con cui  ti piace sciare: Sono gli amici di tutti i giorni: Stefano,Luca, Francesco,Jimmy e i miei amici di Chamonix Julien,Roch, Laurent. 

Ti piace andare in montagna da solo?: Non mi dispiace ma preferisco comunque essere in buona compagnia. Se poi non è possibile allora meglio soli che male accompagnati.

Raccontaci una storia della tu vita da snowboarder: Sveglia alle 7, colazione, web cam, meteo, sms a i soliti amici,ritrovo al bar della Lu alla partenza della funivia del Monte Bianco, caffè e pronti via nel posto più bello del mondo…Helbronner.

Se ce li hai e se vuoi mettici i tuoi sponsor: The North Face, Salice

domenica 11 dicembre 2011

......

gravity's rainbow

ingresso

da sotto

Mattieu e Pero

Claudio e Mattieu
Bella linea sui 45° solo un po' esposta, molti local in val senales la percorrono sia in tavola che con gli sci, sicuramente ha un nome suo, io purtroppo non lo riesco a trovare se mi viene suggerito mi fa piacere.
Nel frattempo la chiamo Gravity's rainbow

domenica 4 dicembre 2011

skier checkout # 1 : Fabrizio Deville

Forse uno degli skier più  impegnati in Itala, Fabrizio prima ha contribuito alla crescita del telemark in un senso nuovo partecipando attivamente alla new school dei primi anni  2000, poi come skier ha promosso lo sci fuori pista con Skiersempire (http://www.skiersempire.com/)  credendo e contribuendo nel grande progetto Col Margherita.
Una persona che, promuove la sicurezza dello sci in montagna vedi evento INSIDE "safe & ride", promuove il freestyle con "THE DESTROY NIGHT" invitational per ski e  snow con qualificazioni per i giovani emergenti e anche impegnato in prima persona col suo negozio Ladin Sport , forse tra i primi freeride skishop del nord est, nel senso di un freeskier che lavora per freeskier e che ha il rispetto dei freeskier.
Fabrizio "Latta"  è non solo uno skier d'esperienza ma una persona dotata di una grande attitudine, un papà , una persona a cui portare rispetto.





Quanti anni hai : 36

Dove abiti : MOENA

Da quanti anni scii: 31

Per quale motivo scii : divertimento, passione

Dove scii: dolomiti superski, all'estero dove mi portano le idee

I tuoi spot preferiti: Marmolada

La/e persona/e di riferimento nella tua vita: i miei genitori.

Cosa significa per te vivere la montagna d’inverno: controllare il meteo ogni gg.

Sciare in montagna può essere talvolta pericoloso come vivi questa cosa: cerco di essere attento, di calcolare tutto, ogni movimento deve essere frutto di allenamenti e ragionamenti precisi.

Che significato dai alla parola freeride: interpretare lo spazio bianco oltre le lenti della maschera, nel senso che è quasi un videogame...

Del tuo essere skier, quale di queste componenti senti predominare in te ,  freerider , alpinista ,  freestiler , steeper:  Penso una figura nuova l'happy skier...cioè quello che va a a fare freeride sempre col sorriso.

Quanto l’essere skier condiziona la tua vita e le tue scelte: in passato molto ora meno, penso molto di più alla mia famiglia e anche a altri sport.

Di solito c’è una discesa che si ricorda più di altre, rimangono dentro di noi i colori e le sensazioni, raccontacela: un dritto in marmolada, circa 10 curve da in cima fin alla diga..impressionante, neve veloce, la mia condizione era al top...prima traccia con due skier sconosciuti che fluttuavano alla mia dx e sx.

Raccontaci di quella volta che dentro di te hai pensato, ”ma perchè non sono tornato indietro”: marmolada, anni fa quando Mirco si è aperto la testa sulle rocce davanti a me, lui non è tornato indietro (è vivo cmq ora) io si.

Cosa significa per te tracciare delle nuove linee: l'importante è fare prima traccia altrimenti mi innervosisco.

Ti sei mai cimentato su discese classiche aperte dai grandi skier degli anni 70’?: non lo so..magari si ma non ero consapevole.

Cosa secondo te è cambiato nello sci negli ultimi 10 anni: è tutto in evoluzione, però essenzialmente gli sciatori stanno diminuendo.

Pensi di aver contribuito in qualche modo a questo cambiamento?: alla diminuzione non credo, forse alcune iniziative da me proposte hanno inciso a livello locale e magari nazionale ma sono state conseguenza di cò che si stava evolvendo già da tempo all'estero.

Il tuo ultimo vaggio con gli sci o senza: Firenze, in Italia abbiamo posti bellissimi. Non c'è solo neve e montagne..Brunello di Montalcino, Fiorentina, Il Duomo, Piazza della Signoria, Gli Uffizi....wow

Gli amici con cui  ti piace sciare: siamo un clan..ogni nevicata ore 8.30 al bar da Guido alla Funivia Col margherita.

Ti piace andare in montagna da solo?: si, ma facendo cose facili..tipo la pellata pomeridiana pensando ai fattacci miei.

Raccontaci una storia della tua vita da skier:..troppe, l'aver bivaccato per una settimana a casa di Xavier de Le Rue, dormendo con le sue coppe e cagando nel suo bagno non ha prezzo.



Skier di riferimento:  mmm...Valentino Mori ahahhaha...direi  CR Johnson perchè è stato tra i primi a inserire nelle run  freeride dei trick di freestyle. E direi eventi o cmq Mood di riferiemento: le competizioni di freeski dove vengono inseriti anche kicker naturali modificati ad hoc.

Se ce li hai e se vuoi mettici i tuoi sponsor: collaboro/iamo con Volkl, Dalbello, Smith, Peak, Scarpa, Guasto, Fatcan

lunedì 28 novembre 2011

pool riding

Sono ormai 10 anni che non skato più e l'ultima volta che ho fatto dello skate  in maniera seria penso sia stato a Marsiglia alla Pool.....con la P maiuscola. Quando arrivi in un posto così la prima cosa che ti viene di fare é di skatare e di andare a manetta fin che ti reggono le gambe, fino alle 4 della mattina, guardi i local e impari da loro accumuli informazioni, copi le loro linee prestando attenzione a non trovarti mai in mezzo alle loro quando stai provando a carvare....a fare del vero pool riding...mountain riding....Sciare in montagna tracciando nuove linee è come carvare in una pool....l'essenza vera.....non c'è limite alla fanasia...tracciare diventa creatività.. un gioco talvolta pericoloso....il ispetto è alla base.
Ecco che mi ritrovo a sciare con Bruno e Giuliano in val Senales....sciare con gente molto più forte di te è bellissimo, la considero una fortuna inimmaginabile dal punto di vista umano , ti permette di imparare un sacco, ti permette di vedere le loro linee per poterle poi provare, ti permette di tenere le orecchie basse sempre, che è importante, ti permette di imparare a leggere il terreno......imparare a leggere il terreno...imparare le linee per delle fantastiche mountain session.
Aggiungiamo poi il fatto che sei con degli skieur (scopro ora l'analogia con skater) ai quali qualsiasi proposta mal sana viene giudicata come un invito a nozze...ed è un attimo tornare tutti bambini e grindare come gli Alva Boyz con i Suicidal Tendencies a manetta
Bruno e Filippo

Bruno Compagnet

Bruno Compagnet

Filippo

Bruno Compagnet

Bruno Compagnet

Giuliano Bordoni
Grazie Bruno, Giuliano, Filippo

lunedì 21 novembre 2011

corvus line

Non ne ho voglia,
oggi sarei rimasto in furgone a dormire, in una sorta di tiepida pigrizia, in fondo chi me lo fà fare. Invece a fatica, piano piano mi preparo e parto alla volta della punta finale.
Durante la salita, svogliatamente osservo le montagne e vedo questo fantastica linea incassata tra le rocce...giuro che fino ad ora non l'avevo mai vista,mai notata, e dire che quest' anno sono già passato di quì più volte...boh... mi porto sotto il canale, lo guardò un po' e mi dico, ma sì in fondo che vuoi che sia...
Sci in spalla, ramponi, e sù.....che fatica....si stava così bene in furgone.. si sfonda nella neve farinosa...che fatica...ma qui starà tutto su o verrò giù come un frisbee... così mi viene in mente una frase di "sette anni in Tibet" , che recita:" i Tibetani credono che un viaggio duro ci permetta di espiare i nostri peccati, e più il viaggio è duro, più è profonda l' espiazione"... così sia...qui se arrivo in cima minimo mi aspetta il paradiso...
La parte finale diventa un po' più ripida il respiro sempre più affannoso e l'aria sempre più fredda, l' unica compagnia la solitudine con i suoi dubbi, cara amica di  avventure.
Eccoci fuori, abbiamo espiato, e così mi aspetta del the caldo il pane fatto da me e delle belle fatte di salame con un tiepido sole... un pranzetto accompagnato dal pensiero della discesa, il canale è stretto e la parte sciabile è la sinistra perchè a destra c' è una lunga placca ventata che parte da in cima fino in fondo, una difficoltà in più...un po' di agitazione, dei profondi respiri, prima curva e la calma scende....bella discesa tecnica..
In fondo trovo un raggazzo svedese molto simpatico, Mattias Skantz, che stà salendo verso la finale, mi chiede info sulla crepacciata e mi fa  complimenti per la discesa...scopro che è un pro di dynafit...
Ancora un po' di curve e rieccomi nella civilizzazione.

corvus line

corvus line

itinerario di salita




ingresso

prime curve sul tratto più ripido

tempo per una foto in discesa

Mattias
Non sò nemmeno se questa linea abbia un nome ma per me è CORVUS LINE...

sabato 5 novembre 2011

lost in my dreams #2

verso punta finale 1°giorno

seraccata


2°giorno con attrezzatura pesante


una crestina mica da ridere con gli scarponi da sci




relax...

in buona compagnia..

 
 

downdays

http://downdays.eu/digimag/04-en/06.html

martedì 25 ottobre 2011

winter wind

salita nel "vayo dei cavai"

attraversata della "busa de la nef"

il mio scoobi doo

venerdì 21 ottobre 2011

skieur face

Bob Mazarei, Luca Gasparini

hand made...



lamine 88° super lucidate a diamante, 0,5° di tuning, candeletta e sgrossatrice, carta vetrata per impronta, sciolina a manetta, si ricaricaricano gli attacchi...... e i bambini sono prontissimi
Avere cura dei propri sci e soprattutto prepararli personalmente ritengo sia la condizione neccessaria per essere un buon skieur e fondamentale per la propia sicurezza.

giovedì 20 ottobre 2011

the white planet

thewhiteplanet

Ogni ottobre ci si trova in Stelvio, si va a sciare, ci si trova, un rito, a me piace un sacco avere delle abitudini...e questa è una di quelle abitudini che mi piace coltivare..
Un' abitudine ben augurante per una stagione invernale che stà per iniziare....si sta a chiaccherare la sera al Folgore con una birra o un the con il latte ( nel mio caso), tra persone e storie di montagana di viaggi di avventure, ma si parla anche di noi come fanno gli amici, parlando dei mostri che abbiamo dentro...
Per questo devo ringraziare Luca Gasparini e The White Planet che continuano con grande passione a portare avanti questo progetto ravvivando i colori dell'anima...

lunedì 17 ottobre 2011

ottobre rosso

E così inizia "tutto" di nuovo, ancora.... In un momento della mia vita dove "tutto" stà cambiando in un modo dove il "tutto" non può essere controllato, è piacevole compiere dei gesti rituali che ti danno sicurezza interiore che ti fanno trovare certezza e solidità .

Guardare un tramonto alla sera sorseggiando un caffè nella solitudine dei propri pensieri , pensare a chi ti manca , alzarsi la mattina stendere le pelli sulle solette agganciare gli sci e partire accompagnati dal ritmo di un respiro reso affannoso da una quota a cui non si è più abituati, arrivare sulla cresta del Cristallo e incontrare Marco Confortola, scambiare due parole con qualcuno a cui si deve oggettivamente rispetto , arrivare su un bel scivolo ripido e fare la prima curva della stagione con il cuore che batte all' impazzata, cercare il controllo delle proprie emozioni, sciare su 20 cm di morbido con la neve che ti corre dietro e ti vorrebbe trascinare via, concentrarsi solo sul gesto con l'obbiettivo di non sbagliare, vivere a pieno l'emozione di entare e uscire dalla neve scherzando con la gravità, arrivare in fondo passare la terminale fermarsi e riguardare la discesa ecco..... tutto questo vale la pena di essere vissuto e ringrazio che ho la fortuna di poterlo vivere....

lunedì 26 settembre 2011

Immagini e suoni toccano il profondo, risvegliano emozioni, riaccendono il motore della vita, i sogni....

lunedì 4 luglio 2011

niner moments

martedì 3 maggio 2011