oggi sarei rimasto in furgone a dormire, in una sorta di tiepida pigrizia, in fondo chi me lo fà fare. Invece a fatica, piano piano mi preparo e parto alla volta della punta finale.
Durante la salita, svogliatamente osservo le montagne e vedo questo fantastica linea incassata tra le rocce...giuro che fino ad ora non l'avevo mai vista,mai notata, e dire che quest' anno sono già passato di quì più volte...boh... mi porto sotto il canale, lo guardò un po' e mi dico, ma sì in fondo che vuoi che sia...
Sci in spalla, ramponi, e sù.....che fatica....si stava così bene in furgone.. si sfonda nella neve farinosa...che fatica...ma qui starà tutto su o verrò giù come un frisbee... così mi viene in mente una frase di "sette anni in Tibet" , che recita:" i Tibetani credono che un viaggio duro ci permetta di espiare i nostri peccati, e più il viaggio è duro, più è profonda l' espiazione"... così sia...qui se arrivo in cima minimo mi aspetta il paradiso...
La parte finale diventa un po' più ripida il respiro sempre più affannoso e l'aria sempre più fredda, l' unica compagnia la solitudine con i suoi dubbi, cara amica di avventure.
Eccoci fuori, abbiamo espiato, e così mi aspetta del the caldo il pane fatto da me e delle belle fatte di salame con un tiepido sole... un pranzetto accompagnato dal pensiero della discesa, il canale è stretto e la parte sciabile è la sinistra perchè a destra c' è una lunga placca ventata che parte da in cima fino in fondo, una difficoltà in più...un po' di agitazione, dei profondi respiri, prima curva e la calma scende....bella discesa tecnica..
In fondo trovo un raggazzo svedese molto simpatico, Mattias Skantz, che stà salendo verso la finale, mi chiede info sulla crepacciata e mi fa complimenti per la discesa...scopro che è un pro di dynafit...
Ancora un po' di curve e rieccomi nella civilizzazione.
corvus line |
corvus line |
itinerario di salita |
ingresso |
prime curve sul tratto più ripido |
tempo per una foto in discesa |
Mattias |
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